Storia e curiosità

Foro di Traiano

Sulla falsariga del precedente articolo , sul Foro Romano , oggi parleremo di un altro dei numerosi fori che riempivano il centro vitale di Roma antica il foro di Traiano, che e’ ancora il vanto universale della città, nonostante che di essi rimangano soltanto miseri resti.

In questo Articolo:

Dove si trova

Il foro di Traiano, lo stato ad oggi

E se è vero che ciò che rimane costituisce ancora un tesoro di inestimabile valore, e anche vero, che il fatto che siano rimaste così poche vestigia, non è certamente da attribuirsi ai “barbari”, come molte persone credono ancora, ma piuttosto a secoli di spoliazione dovuti in primis alla chiesa cristiana, ed in secundis alla popolazione della città stessa, che ancora dopo tanti secoli, non ha perso il vizietto di vandalizzare i monumenti della città.

E’ noto a tutti che quando si vuol attribuire ad una persona che imbratta o addirittura deturpa un monumento gli si attribuisce l’appellativo di “vandalo”. Ed è all’incirca affermare ciò che il bue dice all’asino.

Infatti per secoli, gli abitanti di Roma, dal popolino, alla nobiltà, ai Papi, hanno fatto a gara, nel distruggere grandissima parte di ciò che i romani, loro immeritati antenati, avevano costruito a beneficio delle masse più povere. Si pensi solo alle terme. Quindi era più facile per loro demolire i monumenti per ricavarne calcina, cuocendo i marmi, che essi potevano asportare. Si pensi a ciò che rimane del Colosseo, la cui calce ricavata da montagne di blocchi di marmo asportati , è servita per costruire la Roma medievale e barocca, ma non solo. Infatti anche per la edificazione della nuova capitale Costantinopoli, i monumenti Romani, costituirono una buona riserva di materiale da costrizione per abbellire la nuova città, voluta da Costantino.

P u b b l i c i t à

Tornando a noi, oggi parleremo di uno dei tanti fori che abbellivano la città. Il Foro di Traiano, vera è propria meraviglia ingegneristica e architettonica, che non avrà mai più eguali nella storia del mondo.

Il foro di Traiano, un po di storia

Raccontare come al solito, in poche righe, la storia e le vicende di tale meraviglia architettonica, è praticamente impossibile, e sarebbe presuntuoso volerlo fare. Mi limiterò quindi ad essere il più sintetico possibile, senza tuttavia dimenticare di fornire una idea complessiva che sia , mi auguro per il lettore, di stimolo a volere approfondire l’argomento.

L’imperatore Nerva, prima di morire, ebbe l’accortezza e la lungimiranza di scegliere quale suo successore, quello che sarebbe diventato forse il più grande degli imperatori romani: Marco Ulpio Traiano.


Egli non solo portò l’impero romano ai massimi successi militari della sua storia, ma lasciò anche una traccia indelebile nella storia urbanistica della città, erigendo quella che potrebbe essere definita senza tema di essere smentiti, una delle più assolute meraviglie di tutti i tempi.

Basti pensare che per la sua realizzazione, venne eliminata una collina intera, che univa quella che oggi costituisce Piazza Magnanapoli, con il Campidoglio, alta quanto la stessa colonna Traiana, cioè 100 piedi romani, pari a 29,78 metri, che con la base raggiungono i 39, 83 metri. Pensate un poco di quale volume di terra stiamo parlando.

Il Gregorovius, riporta, nella sua famosissima “ Storia di Roma nel medioevo” un aneddoto riguardante il foro di Traiano narrato da Ammiano Marcellino Egli narra che l’imperatore Costanzo, visitando la città, ed ammirandone ed elogiando le sue meraviglie, quando vide il foro di Traiano, deponendo ogni speranza nel potersi cimentare nella costruzione di una cosa del genere, confessò che gli sarebbe piaciuto molto poter riprodurre soltanto il cavallo del monumento equestre di Traiano. Al che, il principe persiano Orsmida che lo accompagnava e che gli era accanto, gli disse : Prima comanda o re, che al cavallo possa essere costruita una simile stalla, se lo puoi.

P u b b l i c i t à

Basterebbe questo aneddoto, da solo, per far comprendere quale doveva essere l’effetto visivo di una tale meraviglia sulle persone comuni, in modo particolare sui militari veterani, che potevano rivivere le loro gesta, delle guerre daciche, ammirandole , lungo il nastro narrativo della colonna traiana che si snoda attorno alla colonna stessa per una lunghezza di quasi 200 metri.

Più delle parole quindi ,lasceremo parlare le immagini, con la speranza che siano di stimolo nel lettore per la sua la curiosità e il suo desidero di approfondire di persona l’argomento.

Alla prossima da Roberto Mobili

foro di traiano

Il Museo della Civiltà Romana vanta una collezione di calchi in gesso dell’intero rilievo della Colonna Traiana. I calchi, allineati secondo quattro file parallele, sono esposti nella lunga galleria che mette in comunicazione i due edifici principali del Museo.

Link: Museo della Civiltà Romana

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