Storia e curiosità

La storia della pizza: dalle origini al fenomeno globale

Un viaggio attraverso le origini, le tradizioni e l'espansione globale della pizza, simbolo della cultura italiana che ha conquistato il mondo.

La pizza non è solo uno dei piatti più amati al mondo, ma anche un simbolo della cultura e della tradizione italiana. Dalle sue umili origini alle infinite varianti che oggi popolano i menu internazionali, la pizza ha attraversato secoli e continenti. Scopriamo insieme il viaggio affascinante di questo piatto iconico.

Le origini antiche: molto prima di Napoli

La storia della pizza inizia molto prima che il termine stesso “pizza” venisse coniato. Le prime tracce di alimenti simili alla pizza risalgono a migliaia di anni fa.

Antico Egitto

Nell’antico Egitto, si celebrava il compleanno del faraone con focacce a base di cereali, considerate un alimento sacro. Queste focacce erano semplici impasti di farina e acqua, cotti su pietre calde sotto il sole ardente del deserto.

Greci

I Greci antichi avevano una preparazione chiamata “plakous”, una focaccia piatta arricchita con olio d’oliva, erbe aromatiche, aglio e cipolle. Questo piatto era molto apprezzato e veniva spesso consumato durante le feste e le celebrazioni. La “pita” greca, ancora oggi popolare, è un chiaro discendente di queste antiche focacce.

Antica Roma

Anche nell’antica Roma, le “picea” erano focacce rotonde cotte al forno, spesso condite con olio d’oliva e accompagnate da spezie e verdure. Il poeta latino Virgilio, nell'”Eneide”, descrive Enea e i suoi uomini che mangiano “focacce sottili come piatti” ricoperte di verdure selvatiche. Questo pasto venne interpretato come l’adempimento di una profezia secondo la quale avrebbero mangiato i loro stessi tavoli, indicando l’importanza simbolica di queste focacce nella cultura romana.

P u b b l i c i t à

È interessante notare come queste antiche preparazioni avessero in comune l’uso di un impasto di cereali cotto su superfici calde e arricchito con ingredienti locali. Queste pratiche culinarie si diffusero nel Mediterraneo grazie ai commerci e alle conquiste, creando un terreno fertile per l’evoluzione della pizza come la conosciamo oggi.

La nascita della pizza a Napoli

Napoli, affacciata sul Golfo omonimo e dominata dal Vesuvio, è stata per secoli un crocevia di culture, influenze e tradizioni. Nel XVI secolo, con l’arrivo del pomodoro dalle Americhe, inizialmente accolto con sospetto in Europa, i napoletani furono tra i primi ad apprezzarne il sapore. Il pomodoro, considerato velenoso da molti, trovò nella cucina povera napoletana un’inaspettata accoglienza.

Le classi popolari di Napoli vivevano in condizioni spesso difficili, e necessitavano di cibo economico, nutriente e facilmente accessibile. Nacque così l’usanza di condire le tradizionali focacce con pomodoro, creando un piatto saporito e alla portata di tutti. Queste prime pizze venivano vendute per strada da venditori ambulanti o consumate nelle “pizzerie” dell’epoca, che erano poco più che forni con un banco.

Nel XVII e XVIII secolo, la pizza iniziò a guadagnare popolarità anche tra le classi più agiate. Le pizzerie divennero luoghi di incontro, dove si potevano gustare diverse varianti di pizza, arricchite con ingredienti come mozzarella, basilico, acciughe e olio d’oliva. Ogni pizzaiolo aveva la sua ricetta segreta e il proprio modo di lavorare l’impasto, creando una sana competizione che contribuì a migliorare la qualità e la varietà delle pizze offerte.

Un momento cruciale nella storia della pizza fu l’invenzione della pizza Margherita nel 1889. Il pizzaiolo Raffaele Esposito, della pizzeria “Pietro… e basta così”, fu invitato a preparare delle pizze per la visita del re Umberto I e della regina Margherita di Savoia. Tra le tre pizze proposte, una era condita con pomodoro, mozzarella e basilico, rappresentando i colori della bandiera italiana: il rosso, il bianco e il verde. La regina apprezzò particolarmente questa variante, e in suo onore Esposito la battezzò “Pizza Margherita”. Questo evento segnò il riconoscimento ufficiale della pizza come piatto nazionale italiano.

La pizza divenne così un simbolo non solo di Napoli, ma dell’intera Italia, rappresentando l’unione tra tradizione popolare e identità nazionale. Le pizzerie napoletane iniziarono a raffinare le tecniche di preparazione dell’impasto, l’arte della cottura nel forno a legna e la selezione degli ingredienti migliori. La “vera pizza napoletana” divenne sinonimo di eccellenza culinaria, con regole precise riguardanti lo spessore dell’impasto, la temperatura del forno e la tipologia degli ingredienti utilizzati.

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La passione dei napoletani per la pizza non conosceva limiti. Si racconta che Ferdinando IV di Borbone, re di Napoli, fosse solito travestirsi da popolano per poter gustare le pizze nelle pizzerie più umili della città, lontano dagli occhi della corte che considerava la pizza un cibo volgare. Questo aneddoto sottolinea come la pizza fosse in grado di superare le barriere sociali, unendo persone di ogni classe ed estrazione.

Tipi di pizza: un viaggio attraverso l’Italia

  • Pizza Napoletana: Caratterizzata da un bordo alto e soffice, cotta in forni a legna ad altissime temperature per pochi minuti. L’impasto è morbido e altamente digeribile.
  • Pizza Romana: Sottile e croccante, con un impasto steso finemente e cotto più a lungo per ottenere una consistenza croccante.
  • Pizza al Taglio: Diffusa soprattutto nel centro Italia, è cotta in teglie rettangolari e venduta a peso. Ideale per uno spuntino veloce.
  • Varianti Regionali: In Liguria troviamo la “focaccia di Recco” con formaggio, in Sicilia lo “sfincione” con cipolle e acciughe, mentre in Puglia la “pizzarella” è una specialità locale.

L’impasto: l’anima della pizza

L’impasto è fondamentale per una buona pizza. Gli ingredienti base sono semplici: farina, acqua, sale e lievito. Tuttavia, la qualità della farina, i tempi di lievitazione e le tecniche di lavorazione fanno la differenza.

  • Farine Speciali: Oltre alla classica farina “00”, si utilizzano farine integrali, di farro o di grano duro per conferire sapori e consistenze diverse.
  • Lievitazione Lunga: Un processo di lievitazione che dura dalle 24 alle 48 ore rende l’impasto più leggero e digeribile.
  • Lievito Madre: Alcuni pizzaioli utilizzano il lievito madre per un sapore più intenso e una migliore conservazione.

La pizza conquista il mondo

Con l’emigrazione italiana alla fine del XIX e all’inizio del XX secolo, la pizza iniziò a diffondersi negli Stati Uniti e in altre parti del mondo. A New York, la pizza divenne rapidamente popolare tra gli immigrati italiani e poi tra la popolazione locale.

  • Pizza Americana: Adattata ai gusti locali, con dimensioni più grandi e condimenti abbondanti. Nascono varianti come la “Chicago Deep Dish”, una pizza alta e ripiena.
  • Pizza in Sud America: In Brasile, la pizza è diventata parte integrante della cultura culinaria, con varianti che includono ingredienti locali.
  • Adattamenti Asiatici: In Giappone e Corea del Sud, la pizza viene arricchita con ingredienti come il mais, la patata dolce e le salse dolci.

Curiosità e aneddoti

  • La pizza nello spazio: Nel 2001, Pizza Hut ha consegnato la prima pizza nello spazio alla Stazione Spaziale Internazionale, adattata per resistere alle condizioni di microgravità.
  • Record mondiali: La pizza più lunga del mondo è stata realizzata a Napoli nel 2016, misurando oltre 1,8 chilometri.
  • La giornata mondiale della pizza: Celebrata il 17 gennaio, rende omaggio a Sant’Antonio Abate, patrono dei pizzaioli.

Usanze e tradizioni

In Italia, mangiare la pizza è un rituale. Tradizionalmente, si consuma intera, con forchetta e coltello o piegata a “libretto” per chi preferisce mangiarla in piedi. Le pizzerie storiche di Napoli mantengono ancora metodi di preparazione antichi, tramandati di generazione in generazione.

Innovazioni moderne

Negli ultimi anni, la pizza ha subito numerose innovazioni:

  • Pizza Gourmet: Chef rinomati sperimentano ingredienti di alta qualità, combinazioni inedite e presentazioni sofisticate.
  • Opzioni Vegane e Senza Glutine: Per rispondere alle esigenze alimentari moderne, molte pizzerie offrono impasti senza glutine e condimenti vegani.
  • Tecnologia in Cucina: L’uso di forni elettrici avanzati e tecniche di cottura innovative permette di replicare la qualità della pizza tradizionale in contesti diversi.

La pizza come fenomeno culturale

La pizza è protagonista in film, canzoni e opere d’arte. Rappresenta non solo un alimento, ma anche un simbolo di condivisione e gioia. Eventi come il “Pizzafest” a Napoli celebrano questa tradizione, attirando visitatori da tutto il mondo.

Conclusione

La storia della pizza è un viaggio affascinante che parte dalle antiche focacce fino ad arrivare alle tavole di tutto il mondo. Simbolo di semplicità e autenticità, la pizza continua a evolversi, mantenendo però intatto il suo spirito originario. Che si tratti di una classica Margherita a Napoli o di una variante esotica in un altro continente, ogni morso racconta una storia di passione, cultura e innovazione.

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